Cina-Italia: Cestari e la Nuova Fase di Partenariato Strategico su Tecnologia Green ed E-Mobility

Rinnovabili: a marzo meno impianti in Basilicata e in tutto il Sud

I dati di marzo 2025 diffusi da TERNA, il gestore della rete di trasmissione nazionale, offrono una fotografia in chiaroscuro del sistema elettrico italiano: da un lato, cresce la produzione da fotovoltaico e si investe in nuova capacità rinnovabile; dall’altro, permangono difficoltà legate alla variabilità delle fonti, alla flessione della produzione eolica e alla lentezza del primo trimestre. Specie al Sud si registra una contrazione di impianti rispetto al 2024. Per l’eolico, in Basilicata 1 solo impianto rispetto ai 13 (marzo 2024), in Campania su 15, in Puglia 1 su 25 e in Calabria 1 su 7. Anche per il fotovoltaico la contrazione di impianti è evidente: in Basilicata 13 (erano 70 a marzo 2024), in Campania 45 su 258, in Puglia 121 su 283 e i Calabria 19 su 98.

A riferirlo è il Gruppo Cestari che si occupa nello specifico di progetti energetici sottolineano che è sempre più urgente un piano industriale che punti su rinnovabili, reti e accumuli anche per esportare il surplus di energia prodotta nel meridione verso il nord Italia e l’Europa centrale.
Il Sud Italia – evidenzia il Gruppo Cestari – vanta condizioni climatiche eccezionali per la produzione di energia rinnovabile ed ha tutte le carte in regola per guidare il  ambiamento verso un futuro sostenibile.

Regioni come la Puglia, la Sicilia e la Calabria beneficiano di oltre 2.000 ore di sole all’anno, rendendole particolarmente adatte all’installazione di grandi impianti fotovoltaici. Inoltre, la transizione energetica sta generando migliaia di opportunità lavorative nel Sud Italia.

La costruzione e la gestione di impianti solari, eolici e di stoccaggio stanno favorendo
lo sviluppo economico delle comunità locali. Secondo uno studio di IRENA, ogni gigawatt di capacità rinnovabile installata crea fino a 10.000 posti di lavoro, distribuiti tra progettazione, costruzione e manutenzione.
L’altro beneficio diretto è la riduzione della dipendenza energetica.
L’aumento della produzione locale di energia rinnovabile riduce significativamente la dipendenza dell’Italia dai combustibili fossili importati. Questo non solo migliora la sicurezza energetica del paese, ma contribuisce anche a stabilizzare i prezzi dell’energia, offrendo vantaggi diretti a cittadini e imprese. Inoltre, la capacità di esportare energia pulita rafforza la posizione strategica dell’Italia nel panorama europeo.

Le fonti rinnovabili hanno coperto il 29,1% della domanda elettrica di marzo. Tuttavia, il primo trimestre del 2025 resta in ritardo del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Purtroppo – sottolinea il Gruppo Cestari – le procedure burocratiche spesso rallentano l’approvazione di nuovi progetti, mentre le infrastrutture esistenti necessitano di significativi aggiornamenti per gestire l’aumento della produzione.

 

Inoltre, è essenziale investire nella formazione professionale per garantire la disponibilità di competenze tecniche adeguate a sostenere la crescita del settore.