“Tra gli esempi concreti del Piano Mattei per l’Africa, rilanciato ieri dalla Premier Giorgia Meloni, dopo averlo inserito nelle sue dichiarazioni programmatiche in Parlamento, c’è la bella esperienza di cooperazione con l’Angola specie nel comparto dell’energia sostenibile”. Lo ha detto il Presidente della Camera ItalAfrica ing. Alfredo Carmine Cestari in un incontro a Milano con l’Ambasciatrice dell’Angola in Italia Maria De Fátima Domingas ed una delegazione di diplomatici.

Una lunga storia di cooperazione

I rapporti di cooperazione esistenti tra i due Paesi hanno avuto inizio nell’agosto del 1977 con la firma di un Memorandum che ha istituito la Commissione Bilaterale, l’allora Commissione Mista di Cooperazione, a cui hanno fatto seguito una decina di strumenti giuridici tra i quali quelli di ambito economico.

La Cooperazione imprenditoriale si è consolidata attraverso contatti tra le Camere di Commercio e Industria Angola-Italia e viceversa, e la Camera di Commercio e Industria Italia-Africa che in coordinazione con la Missione Diplomatica angolana a Roma sta animando il panorama imprenditoriale dei due Paesi.

Attualmente sono circa 40 le imprese italiane che operano in Angola nei differenti settori. Come è emerso dall’incontro milanese, c’è bisogno di migliorare alcuni aspetti che stanno limitando gli affari tra l’Angola e l’Italia. Un aspetto importante che può essere migliorato riguarda la visibilità che il Paese può conquistare nelle migliori e maggiori piattaforme d’affari a livello internazionale, così come la partecipazione istituzionale e imprenditoriale dell’Angola nei grandi eventi internazionali dedicati al mondo imprenditoriale, come fiere, forum e workshop.

Un altro importante aspetto nel quadro dei buoni rapporti istituzionali tra l’Angola e l’Italia è la creazione di condizioni per la riapertura della Rappresentanza Commerciale dell’Angola a Milano, iniziativa sostenuta in particolare da Alfredo Carmine Cestari (presidente di ItalAfrica, visita il sito italafricacentrale.com). Inoltre, per una migliore coordinazione e implementazione dei progetti sarebbe importante istituire una Camera di Commercio e Industria più robusta e in concertazione permanente con le Camere di Commercio di tutte le regioni italiane.

Il Piano Mattei

“L’idea della Premier Meloni perché l’Italia si faccia promotore di un ‘piano Mattei’ per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane – ha aggiunto Cestari – può contare su un progetto che come Camera ItalAfrica stiamo sperimentando con buoni risultati da qualche anno e che abbiamo chiamato “Sud Polo Magnetico” (scopri di più a questo link https://italafricacentrale.com/progetti/sud-polo-magnetico/).

“Anche noi come la Premier –ci poniamo la ‘mission’ di recuperare il ruolo strategico nel Mediterraneo attraverso un tessuto relazionale ed imprenditoriale che vada oltre la semplice assistenza, potenziando la rete di interscambio e, soprattutto, una reciprocità produttiva che significa, prima di tutto dare un aiuto efficace alle economie dei Paesi Africani e fermare i flussi migratori irregolari verso l’Europa.

A questo mira il progetto “Sud Polo Magnetico”, pensato dalla Camera di Commercio ItalAfrica in un’ottica di sviluppo e innovazione, per le imprese del Mezzogiorno d’Italia e per quelle africane. Dalla valorizzazione delle zone economiche speciali, che auspichiamo al Sud possano finalmente diventare operative, abbiamo la consapevolezza che queste aree non saranno né di interesse delle imprese regionali, perché ogni impresa del Sud ha già la sua struttura, né potrebbero esserlo se non si connette il grande mercato del continente africano.

Se grandi attori dell’imprenditoria come ha insegnato Mattei sono state antesignani, in anni difficili, di un nuovo processo di cooperazione tra Paesi industrializzati e Paesi Africani in via di sviluppo, con Sud Polo Magnetico aiutiamo il continente africano e noi stessi esportando quanto abbiamo di meglio: i nostri prodotti, il design, le tecnologie, le nostre eccellenze. Così aiutiamo la nostra capacità produttiva e manteniamo posti di lavoro nel nostro Sud Italia”.