Le nostre news

Fwd: ItalAfrica: la sfida all’immigrazione è formare i giovani africani

Entro il 2030, metà dei nuovi ingressi nella forza lavoro mondiale proverrà
dall’Africa subsahariana, con l’80% della domanda concentrata in Paesi a
basso reddito o colpiti da conflitti. Per questa ragione ItalAfrica
condivide il percorso indicato dal vice-ministro degli Affari Esteri
italiano, Edmondo Cirielli, che dando attuazione a specifici progetti del
Piano Mattei ribalta di fatto il paradigma della formazione: non si tratta
di formare i giovani africani migliori per poi attrarli in Europa, ma di
fare in modo che la migrazione sia una “scelta libera” e non una necessità
dettata da strategie di depauperamento da parte delle potenze occidentali.
Così Alfredo Carmine Cestari, presidente della Camera di Commercio
ItalAfrica ricordando i progetti contenuti nel Memorandum siglato questa
estate con il governatore della Contea del Kenia che prende il nome dal
fiume Thana di formare giovani e lavoratori nei vari ambiti di attività
produttive. Un altro progetto in Congo riguarda la costruzione di una
struttura destinata alla formazione medica presso il Monkole, un ospedale
multicentrico con infrastrutture dislocate in diversi punti strategici
della città di Kinshasa. Guardiamo inoltre con grande attenzione – aggiunge
Angela Cestari – alle novità annunciate per la formazione, settore
fondamentale per ridurre il gap di competenze e garantire sbocchi
occupazionali in loco, strada maestra per ridurre l’impatto
dell’emigrazione soprattutto clandestina. In particolare, in Angola e
Tanzania siamo impegnati in numerosi progetti che riguardano la formazione
nei settori energetici e di attività produttive per dare un ulteriore
contributo allo sviluppo del Piano Mattei. Nello specifico è significativo
il primo finanziamento di 6 milioni di euro per la realizzazione di un polo
a Caserta della Scuola nazionale di Pubblica Amministrazione per formare la
futura classe dirigente africana. Sempre dal Sud, dall’Università di Bari
Aldo Moro viene un’altra “best practice”: Il progetto “Boosting Research
Infrastructure for Development, Growth, and Empowerment in Africa” che
punta a rafforzare l’ecosistema scientifico africano, ampliando l’accesso
alla ricerca e promuovendo la collaborazione internazionale sulle Grandi
Infrastrutture di Ricerca. Condividiamo la strategia del Piano Mattei che –
afferma Angela Cestari – è finalizzata a realizzare un partenariato
paritario con l’Africa, utilizzando la formazione e l’istruzione come
strumento per rafforzare il ceto medio africano e contrastare strategie
“neocoloniali” che favoriscono la fuga dei cervelli a causa della mancanza
di opportunità e qualità dell’istruzione. Per arginare la fuga dei giovani
africani è indispensabile aumentare l’accesso all’istruzione superiore e
dotare i laureati di competenze competitive. Dice il presidente di
ItalAfrica Alfredo Carmine Cestari: l’Africa è al centro della sfida
globale per l’occupazione e imprese e Governo sono pienamente impegnati a
sostenerne lo sviluppo attraverso un’istruzione adeguata alle nuove
esigenze professionali, soprattutto quelle legate all’intelligenza
artificiale, e della costruzione di infrastrutture essenziali, energia,
acqua, telecomunicazioni, per garantire sviluppo e occupazione.