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Fondi ai borghi del Sud, Cestari: Recuperiamo i centri minori spopolati

Fondi ai borghi del Sud, Cestari: Recuperiamo i centri minori spopolati

Fondi ai borghi del Sud, Cestari: Recuperiamo i centri minori spopolati

Il commento dell’ing. Alfredo Carmine Cestari al riqualificazione e valorizzazione dei borghi del Sud

MOLITERNO (Pz) – “Per i nostri piccoli borghi del Sud finalmente uno spiraglio di luce e un passo verso il recupero dei centri minori spopolati”: è il commento dell’ing. Alfredo Carmine Cestari (ItalAfrica e presidente Gruppo Cestari) al decreto firmato dai Ministri della Cultura Franceschini e Turismo Garavaglia che contiene un fondo di 30 milioni di euro per interventi di riqualificazione dei centri storici e di valorizzazione turistico-culturale da realizzare in piccoli comuni delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Con il Progetto “Sud Polo Magnetico – evidenzia Cestari – intendiamo dare il nostro contributo per valorizzare e promuovere in un’ottica di nuove strategie turistiche i borghi, custodi di storia, identità e tradizioni, stimolando proposte e progetti che vengono direttamente dai territori. In proposito gli strumenti da noi individuati risultano particolarmente efficaci per raccogliere le opportunità di vacanza all’aria aperta e in centri culturali che è la tendenza diffusa nell’estate 2021 attraverso: interventi di miglioramento dell’aspetto estetico dei luoghi e degli edifici pubblici e del tessuto insediativo; il recupero e la rifunzionalizzazione di edifici e spazi pubblici per la promozione del turismo ecologico, culturale ed enogastronomico con spazi espositivi dell’artigianato artistico e di qualità e degustazione dei prodotti locali; interventi sul verde pubblico, l’arredo urbano e l’abbattimento delle barriere architettoniche con recupero e riqualificazione degli spazi per favorire maggiore accessibilità e mobilità interna; il recupero di immobili per la creazione di “ospitalità diffusa”; la realizzazione e potenziamento di centri per l’offerta turistica, di servizi per l’accoglienza e di itinerari ricreativo/turistico-culturali; la creazione e il potenziamento della collaborazione con associazioni culturali, reti di imprese, Università, istituzioni scolastiche per la creazione di nuovi contenuti, servizi culturali e artistici; interventi di promozione, di carattere turistico-culturale.

Per questo – aggiunge – condividiamo i provvedimenti del Governo Draghi che nel Pnrr destina un miliardo di euro ai borghi del Sud. Sempre in tema di opportunità per favorire il turismo e l’acquisto di immobili da parte di cittadini stranieri interessati a risiedere stabilmente o per parte dell’anno in Sud Italia tra cui pensionati prevalentemente nordeuropei, ci sono i benefici derivanti dalle agevolazioni previste quali la flat tax al 7% per i pensionati che prendono residenza nei borghi del Mezzogiorno, oltre che puntare su persone ad alto reddito provenienti da paesi esteri e cosiddetti emergenti senza dimenticare la crescente classe media degli stessi Paesi, soprattutto per quel che riguarda il turismo”.

In 5 anni – evidenzia l’ing. Cestarisi può prevedere un arrivo di nuovi turisti tra i 100.000 e 1 milione di presenze che, con un soggiorno di 3-7 giorni e una spesa media di 300€ a persona, porteranno un volume d’affari potenziale tra i 30 milioni di euro fino, nell’ipotesi migliore, a 300 milioni di euro. Queste cifre – precisa – non sono solo legate al settore turistico, ma in generale a tutto l’indotto economico del territorio dei borghi.

La “fotografia” della situazione attuale è nitida: nei 5.552 piccoli Comuni d’Italia si trova una casa vuota ogni due occupate; solo il 15% di quelle disponibili ospiterebbero 300mila abitanti, e le opere di adeguamento edilizie potrebbero valere 2 miliardi di euro nella rigenerazione e decine di migliaia di nuovi addetti. “E’ quello che stiamo spiegando agli amministratori – aggiunge l’ing. Cestari – nel corso di incontri e seminari. Rigenerare luoghi fino a ieri considerati da troppe parti dell’economia e della politica ai margini, oggi è possibile, utilizzando intelligentemente tutti gli strumenti disponibili tra i quali gli ecobonus e più in generale gli interventi di messa in sicurezza degli edifici pubblici, secondo le misure di agevolazione previste. I sindaci, specie al Sud, hanno verificato che altre strade, tra le quali il progetto, chiamato semplicemente “Case a un euro”, vale a dire rendere disponibili gratuitamente vecchie case abbandonate non ha dato che sporadici e rari risultati perché i compratori non possono investire senza precise garanzie”.

Il compito del nostro gruppo di lavoro che ha professionalità ed esperienze maturate negli anni con basi operative a Moliterno, Fisciano-Salerno, Napoli, Milano e Bruxelles, in attività un po’ in tutte le regioni, dalla Lombardia alla Sardegna – conclude Cestari – è di affiancare i sindaci e sostenerli in tutte le fasi di studio, progettazione e realizzazione degli interventi”.