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Comunità Energetiche Rinnovabili: “Prospettive per il vallo di Diano”

I progetti del Gruppo per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili al Sud saranno presentati sabato 13 maggio in un incontro a Padula.

Programmi, progetti e proposte del Gruppo Cestari per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili al Sud saranno presentati sabato 13 maggio in un incontro presso la Certosa di Padula sul tema “Comunità energetiche – Prospettive per il vallo di Diano”.

 Le Comunità Energetiche Rinnovabili e il Gruppo Cestari

Un evento organizzato da Siemens in collaborazione con il Gruppo Cestari che da tempo lavora su tutto il territorio Italiano per far conoscere le potenzialità delle comunità energetiche.

Un evento che si articolerà in diversi interventi di esperti del settore oltre che dell’intervento dell’Ing. Alfredo Carmine Cestari che parlerà nello specifico delle fattibilità delle energie rinnovabili e dei suoi benefici oltre che dei finanziamenti regionali che sono stati erogati per la costruzione degli impianti.

Il Sud – dove si concentra il 40,2% delle energie pulite del Paese – sta facendo passi avanti importanti; vale il 37,4% della potenza fotovoltaica, il 96,5% della potenza eolica ed il 27,2% della potenza degli impianti a bioenergie.

Da parte del Gruppo – sottolinea il presidente Cestari – c’è il massimo sforzo attraverso incontri istituzionali, soprattutto nelle regioni del Sud, coinvolgendo Comuni e cittadini, proprio per realizzare il più alto numero di comunità energetiche rinnovabili. Adesso ci sono nuove possibilità di creare le comunità energetiche, partendo dalla progettazione degli impianti seguendo tutte le fasi.

La novità è il testo normativo presentato dal Ministro che è costruito su due assi: da una parte il sistema di incentivazione per chi si associa nelle comunità energetiche con una premialità per l’autoconsumo; dall’altro, uno stanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza per finanziare a fondo perduto fino al 40% dei costi gli impianti ubicati nei comuni fino a 5mila abitanti, nei quali altrimenti l’investimento sarebbe più difficile da sostenere.

Soprattutto il Sud – dice Cestari – è ricchissimo di comuni e borghi, spesso distanti dai grandi nuclei urbani e dalle grandi centrali. 

Creare una misura ad hoc per spingere la realizzazione di impianti diffusi in periferia, incentivando peraltro anche l’aggregazione di cittadini, aziende, enti locali ha un valore non solo di risparmio energetico ma anche etico, di stimolo alla coesione di cittadini e imprese ed attività produttive locali. E’ un’ulteriore opportunità di riscatto per il Sud.

 Fonte dell’articolo www.lasiritide.it.