CESTARI: BASTA POLEMICHE SULLA ZES UNICA
“L’alto numero di domande da parte di imprese meridionali per usufruire del credito d’imposta per l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella Zona economica speciale per il Sud (la Zes unica) è il motivo principale della sollecitazione ad individuare le soluzioni più efficaci a risolvere il problema dell’insufficienza delle risorse disponibili”. Così Alfredo Carmine Cestari presidente del Gruppo omonimo che di intesa con la Camera ItalAfrica ha svolto azioni di informazione, consulenza ed assistenza alle imprese anche estere che hanno avviato investimenti nei territori della Zes unica, attraverso incontri e seminari di lavoro che hanno coinvolto anche le istituzioni locali.
Si tratta complessivamente di 16.064 imprese (di cui alcune centinaia in Basilicata) che tra il 12 giugno e il 12 luglio hanno presentato la domanda per 9,45 miliardi di euro complessivi, vale a dire oltre cinque volte gli 1,8 miliardi disponibili, per gli investimenti da realizzare dal 1° gennaio al 15 novembre prossimo. Questo ha determinato la decisione dell’Agenzia delle Entrate di ridurre al 17,6668% l’importo richiesto invece del “fino al 60%” previsto nel provvedimento.
Per Cestari “non serve alimentare polemiche e tanto meno strumentalizzazioni quanto piuttosto individuare i canali finanziari necessari a non vanificare i programmi di sviluppo e di nuova occupazione in tutte le regioni meridionali.
Per noi di ItalAfrica, inoltre – aggiunge – la Zes ha un significato specifico perché si inserisce in un contesto più ampio del Mediterraneo e dei Paesi Africani diventando un’opportunità per il Meridione e le sue imprese. Abbiamo sostenuto dal primo momento il ‘Piano Mattei’ della Premier Meloni perché rappresenta quel modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane che come Camera ItalAfrica stiamo sperimentando con buoni risultati da qualche anno e che nella Zes trova ulteriori strumenti efficaci di cooperazione economica e di intensificazione import-export.
Per tutto questo il Piano Mattei che ci vede ancora protagonisti – aggiunge – è un ulteriore strumento di sviluppo industriale e produttivo non solo per i Paesi Africani ma anche per le regioni del Sud. In proposito la nostra azione si svolge attraverso “Sud Polo Magnetico”, che contiene anche iniziative per le imprese meridionali.
Noi di ItalAfrica partiamo dalle esperienze positive e consolidate negli anni delle Zes realizzate in ambito Ue ed extra Ue per indicare come rafforzare il ruolo strategico di queste aree a cominciare dalla ‘governance’”.
Bonus Zes unica: Cestari, non serve alimentare polemiche e tanto meno strumentalizzazioni quanto piuttosto individuare i canali finanziari necessari.
“L’alto numero di domande da parte di imprese meridionali per usufruire del credito d’imposta per l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella Zona economica speciale per il Sud (la Zes unica) è il motivo principale della sollecitazione ad individuare le soluzioni più efficaci a risolvere il problema dell’insufficienza delle risorse disponibili”.
Così Alfredo Carmine Cestari presidente del Gruppo omonimo che di intesa con la Camera ItalAfrica ha svolto azioni di informazione, consulenza ed assistenza alle imprese anche estere che hanno avviato investimenti nei territori della Zes unica, attraverso incontri e seminari di lavoro che hanno coinvolto anche le istituzioni locali.
Si tratta complessivamente di 16.064 imprese (di cui alcune centinaia in Basilicata) che tra il 12 giugno e il 12 luglio hanno presentato la domanda per 9,45 miliardi di euro complessivi, vale a dire oltre cinque volte gli 1,8 miliardi disponibili, per gli investimenti da realizzare dal 1° gennaio al 15 novembre prossimo. Questo ha determinato la decisione dell’Agenzia delle Entrate di ridurre al 17,6668% l’importo richiesto invece del “fino al 60%” previsto nel provvedimento.
Per Cestari: “non serve alimentare polemiche e tanto meno strumentalizzazioni quanto piuttosto individuare i canali finanziari necessari a non vanificare i programmi di sviluppo e di nuova occupazione in tutte le regioni meridionali. Per noi di ItalAfrica, inoltre – aggiunge – la Zes ha un significato specifico perché si inserisce in un contesto più ampio del Mediterraneo e dei Paesi Africani diventando un’opportunità per il Meridione e le sue imprese. Abbiamo sostenuto dal primo momento il ‘Piano Mattei’ della Premier Meloni perché rappresenta quel modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane che come Camera ItalAfrica stiamo sperimentando con buoni risultati da qualche anno e che nella Zes trova ulteriori strumenti efficaci di cooperazione economica e di intensificazione import-export.
Per tutto questo il Piano Mattei che ci vede ancora protagonisti – aggiunge – è un ulteriore strumento di sviluppo industriale e produttivo non solo per i Paesi Africani ma anche per le regioni del Sud. In proposito la nostra azione si svolge attraverso “Sud Polo Magnetico”, che contiene anche iniziative per le imprese meridionali.
Noi di ItalAfrica partiamo dalle esperienze positive e consolidate negli anni delle Zes realizzate in ambito Ue ed extra Ue per indicare come rafforzare il ruolo strategico di queste aree a cominciare dalla ‘governance’”.