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CESTARI: BUONE PRATICHE IN AFRICA PER LE RINNOVABILI

Cestari (ItalAfrica): Tanzania-Zanzibar, best practice per energie rinnovabili in Africa.

Il Meeting di Rimini nella sessione dedicata all’energia ha rilanciato la strategia del Piano Mattei che candida il nostro Paese e nello specifico il Mezzogiorno come nuovo hub energetico al centro del Mediterraneo e proiettato verso i Paesi Africani con i quali rafforzare i progetti di cooperazione per accrescere la produzione di rinnovabili”.

Così Alfredo Carmine Cestari, presidente della Camera ItalAfrica, al termine di una missione svolta in Tanzania-Zanzibar su invito del Presidente di Zanzibar Hussein Mwinyi. Scopo della vista promuovere progetti di commercio e investimento in Tanzania per migliorare la cooperazione tecnica ed economica tra Tanzania e Italia con iniziative di imprese del nostro Paese. 

Altro importante aspetto su cui si è focalizzata l’attenzione riguarda lo sviluppo di investimenti nel settore dell’energia rinnovabile.

Secondo Irena (Agenzia internazionale per le energie rinnovabili), in 10 anni l’Africa ha raddoppiato la propria capacità di produzione energetica da fonti rinnovabili.

“Oggi – sottolinea Cestari – quasi 60 milioni di persone in Africa hanno già accesso all’elettricità attraverso soluzioni da fonti rinnovabili, e questo numero aumenta ogni anno, ma c’è ancora molto da fare perché come è noto a tutti la disponibilità energetica è uno dei presupposti essenziali per qualsiasi sviluppo economico.

Oltre alle condizioni geografiche vantaggiose e all’abbondanza di risorse naturali, l’incremento e la disponibilità di energie rinnovabili in Africa è motivata anche dall’impegno dei governi per uno sviluppo economico sostenibile. Il continente africano, nel suo complesso, ha visto la propria capacità di energia rinnovabile aumentare del 4,6% nel 2023, rispetto al 16,6% del Medio Oriente e al quasi 10% del continente europeo e dell’Oceania.
Secondo Irena, il continente africano ha però enormi potenzialità poichè riceve in media un irraggiamento solare annuo di 2.119 kWh/m2 e il suo potenziale tecnico di energia solare è stimato in 7.900 GW: in altri termini, l’Africa dispone quindi del 60% delle risorse solari del mondo, ma sfrutta con le sue installazioni solo l’1% della capacità solare fotovoltaica. La produzione africana di energia rinnovabile, pari oggi a 62 GW, fornisce attualmente quasi un quarto dell’elettricità del continente, rispetto a meno del 20% di dieci anni fa. L’energia eolica è aumentata nel periodo del 3,5% e quella solare dell’8%.

Si punta anche al quadruplicamento delle capacità di fotovoltaico off-grid (impianti autonomi dalla rete elettrica che producono energia solo per le utenze a cui sono collegati). Tuttavia, la produzione di rinnovabili africane rappresenta solo il 2% della produzione mondiale, metà della quale si trova in Asia.

Occorre inoltre osservare che in Africa si trova il 30% delle riserve minerarie mondiali e rappresenta la più grande industria mineraria del mondo. È uno dei principali produttori ed esportatori di minerali come litio, manganese e cobalto, essenziali per le batterie, e rame, che è una componente essenziale della rete elettrica e di quasi tutti i dispositivi elettronici.
Per Cestari Zanzibar può diventare una best practice per i Paesi Africani. Dal punto di vista energetico o meglio delle energie rinnovabili, l’isola negli ultimi anni ha avuto un incremento delle Installazioni Fotovoltaiche, di conseguenza Zanzibar è sulla strada giusta per diventare un’isola energeticamente indipendente grazie all’incremento di progetti fotovoltaici di grande scala o di installazioni più piccole promosse da investitori internazionali e Resort di lusso.

Questa tendenza è motivata dalla volontà di migliorare la sicurezza energetica di queste strutture ed è uno dei settori chiave dell’economia dell’isola.
Per tale motivo la mia visita è stata l’occasione per valutare potenziali progetti di investimento nel settore delle energie rinnovabili con la prospettiva di realizzare impianti per una potenza fino a 200 MW.