Comunità Energetiche in Basilicata e Sud Italia: Incentivi e Sviluppo
Cestari (Cer Moliterno): nuova grande opportunità per accrescere il numero di Cer in Basilicata e al Sud.
“Il finanziamento di oltre 38 milioni di euro deciso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per tutte le Regioni italiane da destinare a progetti esemplari di produzione di energia da fonti rinnovabili è una nuova grande opportunità per accrescere il numero di Cer in Basilicata e al Sud”.
A riferirlo Marisol Cestari, legale rappresentante della CER Moliterno “Energia del Sole”, dirigente del Gruppo Cestari, che attraverso proprie società specializzate in Italia e all’estero opera, con base operativa a Moliterno, nel settore della produzione elettrica da fonti rinnovabili, realizzando impianti eco compatibili e valutando gli impatti ambientali e sociali connessi all’implementazione di tecnologie alimentate da fonti alternative di energia, impegnato a promuovere le Cer soprattutto al Sud.
Per progetti esemplari si intendono impianti di produzione, anche abbinati a sistemi di accumulo, che rappresentino buone pratiche, con particolare riferimento alla promozione di tutte le forme di autoconsumo dell’energia. Come è chiarito nel provvedimento, questi progetti “possono anche essere inseriti in configurazioni di autoconsumo collettivo o Comunità energetiche rinnovabili”. I fondi sono ripartiti in proporzione alla “potenza obiettivo” che le stesse amministrazioni devono raggiungere con il decreto “aree idonee”.
I progetti dovranno essere realizzati dalle amministrazioni pubbliche su proprie aree, assicurando un’attività di divulgazione dell’iniziativa che possa promuovere l’accettazione pubblica e lo sviluppo di fonti rinnovabili, in particolare l’autoconsumo singolo e collettivo, tra cui rientrano le CER. “È un segnale -dice Cestari condividendo la valutazione del Ministro Gilberto Pichetto Fratin – per spingere il territorio, partendo dal buon esempio del pubblico, allo sviluppo delle fonti rinnovabili nelle aree idonee, in linea con gli obiettivi del PNIEC”
Inoltre – si aggiunge nella nota – nel primo semestre di quest’anno potrebbe verificarsi una congiuntura favorevole per supportare uno sviluppo virtuoso delle rinnovabili in Italia.
Uno degli strumenti più attesi dal settore è il decreto, atteso da due anni, che mette in campo nuovi incentivi, per circa 9,7 miliardi, destinati a rendere finanziariamente sostenibile la realizzazione di circa 17 gigawatt tra impianti fotovoltaici (10 gigawatt superiori a 1 megawatt), eolici (4 gigawatt), piccoli impianti idroelettrici e impianti di potenza inferiore al megawatt. Il decreto ha avuto l’ok della Commissione Ue per gli aiuti di Stato e a fine gennaio è tornato al ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che lo ha firmato a gennaio. Il provvedimento è ora all’esame della Corte dei conti.
Una volta registrato il decreto la palla passerà al Gse che dovrà individuare le regole operative per le aste che si dovranno tenere, entro la fine dell’anno, per riconoscere le tariffe pensate per garantire ricavi stabili in un arco temporale di 20 anni. Il Gse intende accelerare i tempi da 90 giorni a un mese per varare le regole: questo consentirebbe di partire con le prime gare prima dell’estate.